(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

VIAREGGIO. Dal fermo biologico all’importanza del controllo a bordo e dello sbarco al primo commercio, passando per le strategie di valorizzazione della tradizione, dell’economia e dell’immagine del prodotto legato al territorio fino alle opportunità e ai progetti di “filiera” con il “miglio zero”: sono alcuni dei temi principali del convegno dal titolo “Il pesce a miglio zero: problemi, opportunità, prospettive del settore ittico in Toscana” promosso daImpresa Pesca Toscana in programma venerdì 12 luglio, dalle ore 16, presso il Centro Congressi “Principe di Piemonte” (Viale Marconi, 130) a Viareggio (Lu). Per informazioni www.toscana.coldiretti.it

Si parlerà inoltre di marketing, elemento sempre più determinantenelle strategie aziendali, degli strumenti finanziari a disposizione delle imprese e di Campagna Amica, anello decisivo per la commercializzazione diretta del pescato e dei prodotti connessi, ed infine del progetto “gasolio sociale” che contribuirà ad abbattere i costi di produzione delle imprese e che è stato avviato proprio a Viareggio.

Piccola ma sana con 620 imbarcazioni (circa 1000 gli addetti diretti) dislocate su 26 porti nel litorale (circa 600 km isole dell’Arcipelago comprese, 25 i porti/approcci), la flotta toscana sta vivendo una fase di profonda ristrutturazione e rilancio attraverso il progetto di “Impresa Pesca” che punta a rimettere al centro della filiera, e dell’economia del mare, le imprese ittiche della regione che complessivamente hanno prodotto utili poco superiori ai 41 milioni di euro pari al 5% nazionale ma in forte calo rispetto all’anno prima quando la flotta aveva prodotto 50 milioni di euro (-24%).Gli utili prodotti dalla nostra flotto sono tornati ai livelli dell’anno di inizio della crisi, il 2008, quando avevano addirittura sfondato la soglia dei 38 milioni di euro, l’anno peggiore dal 2000 (Mipaf-Irepa). Nella nostra regione il tipo di pesca più diffuso è la piccola pesca con 467 battelli seguito dallo strascico con 113 unità. La specie più pescata sono le acciughe (24,7%) e sardine (21,2%). Il crollo dei ricavi è da collegare al cambio di abitudini del consumatore finale che per colpa della crisi ha acquistato, nel 2012, l’8% in meno di pesce fresco. Secondo Coldiretti su dati Istat nei primi quattro mesi del 2013 l’acquisto di pesce è sprofondato ulteriormente (-11%). Il convegno sarà l’occasione per illustrare le strategie, le opportunità ed il progetto di Coldiretti per il rilancio del settore.

Al convegno parteciperanno, tra gli altri, Maria Severina Liberati, Direzione Generale Pesca e Acquacoltura del Ministero per le Politiche Agricole Forestali per parlare del regolamento comunitario n. 1124/09, e del Ministero dell’Interno per porre l’accento sul fermo pesca; l’Assessore Regionale all’Agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori M.llo Emilio Di Fazio, Capitaneria di Porto di Viareggio. Tra i relatori il biologo marino, Matteo De Carlo, il Direttore della Fondazione Campagna Amica, Toni De Amicis e il Coordinatore regionale di Impresa Pesca,Maurizio Del Chiaro e l’esperto di marketing, Andrea Pecciarini. Apertura affidata a Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana mentre leconclusioni a Tonino Giardini, Responsabile NazionaleSettore Pesca di Coldiretti. La partecipazione al convegno è libera.

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crisi pesca Toscana viareggio

ultimo aggiornamento: 10-07-2013


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